Prerequisiti

I bambini al termine della scuola dell’infanzia hanno già raggiunto importanti traguardi rispetto ai loro apprendimenti matematici. Le stesse Indicazioni Nazionali, all’interno del campo di esperienza “La conoscenza del mondo” indicano come traguardi la capacità di confrontare e valutare quantità; utilizzare simboli per registrarle. Viene detto che “i bambini costruiscono le prime fondamentali competenze sul contare oggetti o eventi, accompagnandole con i gesti dell’indicare, del togliere e dell’aggiungere. Si avviano così alla conoscenza del numero e della struttura delle prime operazioni” (p. 22). Tuttavia, sappiamo che i livelli di raggiungimento di tali traguardi possono essere molto diversi e dobbiamo considerare che non tutti bambini frequentano la scuola dell’infanzia.

In CLS sono messe in moto molte abilità e conoscenze matematiche, alcune di queste sono assolutamente necessarie per poter partecipare attivamente al gioco, altre possono essere costruite giocando, così come sarà meglio evidenziato nella sezione successiva. Varianti del gioco oppure altre attività possono essere utilizzate per supportare il bambino nello sviluppo dei prerequisiti fondamentali che possiamo identificare nel riconoscimento dei numeri e nel conteggio. Da una parte il bambino deve essere in grado di associare la quantità indicata dal dado con la parola-numero corrispondente. Si tratta di un’abilità generalmente raggiunta al termine della scuola dell’infanzia, ma che non può essere data per scontata, anche in vista della poca familiarità che alcuni bambini potrebbero avere con i dadi. Si potrebbe quindi utilizzare un gioco molto semplice (per es. il gioco dell’oca) per introdurre un contesto in cui valutare l’abilità dei bambini di discriminare la quantità sul dado e darle un nome. Utilizzare un gioco con caselle numerate potrebbe aiutare anche nell’associazione numero-cifra (Ramani & Sigler, 2008), altra importante abilità per lo svolgimento del gioco.

Chiaramente questo non è sufficiente perché lo studente sia in grado di svolgere il gioco in totale autonomia, ma possiamo immaginare che abilità più complesse possano maturare nel corso del gioco, pur necessitando l’ausilio di altri sussidi. Per esempio, nel gioco i bambini devono calcolare la somma dei numeri presenti sul dado. Se il dado riporta i numeri rappresentandoli con “pallini” questo può essere fatto indicando uno a uno i pallini mentre si contano. Tuttavia, questo tipo di strategie potrebbe essere di difficile realizzazione, specialmente se i dadi sono piccoli. In alternativa si può aiutare il bambino a determinare addizioni applicando le strategie di conteggio già apprese alla scuola dell’infanzia. Per far questo è sicuramente indicato l’uso delle dita o di altri materiali manipolativi (per es. tappi, molletti, pedine) facili da contare e spostare.

Acquisendo esperienza con le strategie di conteggio per determinare addizioni, i bambini pian piano noteranno che non è sempre necessario contare tutti gli oggetti (o i pallini sui dadi) ma che si può tenere a mente uno dei due numeri e iniziare a contare da quel punto. Ancora, man mano che le strategie di conteggio evolvono, si noterà che è meglio iniziare il conteggio a partire dal numero più grande (Carpenter & Moser, 1984). Si tratterà dei primi confronti intuitivi tra numeri, che potranno essere formalizzati dall’insegnante. Il confronto tra numeri sarà poi fondamentale nella determinazione della vittoria (sia nella variante Abbassare solo i numeri sui dadi e la somma per confrontare numeri entro il 10, sia nel gioco classico in cui si dovranno confrontare numeri a due cifre).

Chiaramente, un ultimo fondamentale prerequisito è la comprensione delle regole del gioco. Si sconsiglia di elencarle una dopo l’altra chiedendo ai bambini di memorizzarle tutte insieme. Piuttosto, possono essere presentate simulando una partita collettivamente. Molto probabilmente non tutti i bambini saranno in grado di rispettare subito tutte le regole, ma giocando tra di loro i bambini si stimolano vicendevolmente al rispetto delle regole. Può quindi essere utile far giocare insieme i bambini che meglio hanno interiorizzato le regole con quelli che ancora fanno fatica a ricordarle.